Umberto Vitiello – Figli della Madonna. Figli e figlie dei carcerati. Figli e figlie di Maria Maddalena alle falde del Vesuvio

Inserito da: · Gennaio 18, 2012

Nei vari ospizi dei santuari che circondano il Vesuvio vivevano nel secondo dopoguerra diverse centinaia di orfanelle che il popolo cominciò a chiamare Figlie della Madonna1 per distinguerle dai Figli e dalle Figlie dei Carcerati, quando Bartolo Longo, dopo aver creato nel 1887 a Pompei un ospizio per ragazze povere prive di genitori, fondò cinque anni dopo anche quello per ragazzi e ragazze con il padre o la madre in galera. Ritenuta da tutti la sua iniziativa più originale, essa maturò quando intuì che in tal modo non solo era possibile il recupero educativo dei figli e delle figlie dei carcerati, ma anche che essi, a loro volta, avrebbero potuto salvare i loro genitori dalla disperazione.

Immagini: Jakob August Riis ( 1849 - 1914)

Umberto Vitiello – Figli della Madonna – Figli e figlie dei carcerati – Figli e figlie di Maria Maddalena alle falde del Vesuvio – vesuvioweb

 

 

Di Bartolo Longo mia madre ci parlava spesso. L’8 maggio e la prima domenica d’ottobre ci portava dalla nonna paterna a recitare con zia Maria, monaca di casa, zia Angelina, zia Raffaelina e le cugine la supplica alla Madonna da lui scritta, e nel periodo di Natale ci invogliava ad andare a vedere a Pompei, accompagnati da qualcuno quando eravamo piccoli, i presepi rinnovati ogni anno: nel Santuario quello più maestoso e tradizionale, nel convitto il presepe meccanico e mobile costruito dai Figli dei Carcerati nei loro laboratori dei corsi professionali ed esposto nel grande salone, nell’orfanotrofio delle Figlie della Madonna il presepe composto di varie scene incastrate in graziose nicchie o in teche liberty, messe in fila lungo una parete del parlatorio.

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