Silvio Falato – Questa vocale “a”: metafonia e mutazione spontanea
Questa vocale “a”: metafonia e mutazione spontanea
di
Silvio Falato
La fioritura su Facebook di gruppi di amatori del dialetto, quali “A Lenga Turrese”, “La Parlata Cerretese e “La Parlata Guardiese”, oltre ad accendere rapporti di amicizia fraterna, pone quotidianamente problemi di linguistica che non è facile portare a soluzione…
Silvio Falato – Questa vocale a – metafonia e mutazione spontanea – vesuvioweb 2013
Trovo molto interessante la trattazione, anche se non ho le conoscenze specifiche
per cogliere le sfumature di colore della vocale col suo viraggio verso la (suono chiuso) o verso la (suono aperto). Nel dialetto napoletano esiste soltanto la tonica, che conserva sempre il timbro nitido e aperto, e la atona, che può assumere timbro debole ma nitido come può assumere suono indistinto ed evanescente. Trovo il capitolo della metafonia molto complesso. Grazie per l’aiuto a capire, prof. Silvio.
Il commento postato in precedenza ha subito, all’atto dell’invio, trasposizioni “interne” involontarie che lo rendono poco comprensibile. Pertanto chiedo di annullarlo. Grazie
Amici carissimi:Copliemnti *-10 e lode*!!
Pero :mi viene da ridere leggendo le differenzze tra i diversi dialetti(terrese)(ischettano)(barese) su questa bella (a)metafonica é mutazione spontanea.
Amici cari siete tanto bravi,ma tanto che il 10 é lode non basta …..
————Immagino le telefonate ,le discussioni il tempo .le ore che donate a noi semplici lettori…le ricerche del materiale …
per tutto questo tante grazie .
cordiale saluto
M.E.
Trovo molto interessante la trattazione del fenomeno metafonetico a proposito della vocale , anche se, estraneo ai dialetti in cui la metafonesi relativa alla vocale si realizza, non riesco a cogliere le varie sfumature verso il suono chiuso o verso il suono aperto . Nel dialetto napoletano esiste, a mia conoscenza, solo la tonica, che conserva il suono aperto e nitido, e la atona, che può assumere o timbro debole ma sempre nitido o suono indistinto ed evanescente. Trovo il capitolo sulla metafonia molto importante quanto complesso. Io ho la fortuna di applicarne le regole per conoscenza “pratica”, “a mia insaputa”, acquisita precocemente, in famiglia e fuori, e attraverso la lettura costante e “appassionata” degli autori dialettali. Non è mancato, tuttavia, un quasi costante approfondimento specifico, per tenermi aggiornato sui profondi sviluppi “scientifici” che il d. napoletano ha realizzato circa negli ultimi due decenni. Grazie prof. Silvio Falato