Carlo Iandolo, un linguista vesuviano
Carlo Iandolo, un grande linguista vesuviano
(S. Giorgio a Cremano, 1940 – Pompei, Aprile 2016)
Il ricordo del Professor Carlo Iandolo è forte. Ritornano alla mente i suoi lavori, le sue ricerche continue ed assidue in tema di LINGUISTICA VESUVIANA, spaziando con assoluta leggerezza dai temi legati al dialetto, per finire alle definizioni linguistiche. Un vero ricercatore; un delicato e sempre gentile interlocutore, in quel mondo della LINGUISTICA, che spesso accende dibattiti.
In questo nostro volerlo ricordare, una serie dei suoi articoli, delle sue ricerche più dotte.
A lui un grazie da parte della Redazione di VESUVIOWEB
LINGUA O DIALETTO NAPOLETANO?
http://www.vesuvioweb.com/it/?s=43+-+carlo+iandolo+
……..Amici cari:colgo l’ocasione per ringraziare questo vostro omaggio al caro dlletto proffessore…Amatissimo non solo da me ,da tutti coloro che assaponarono il valore del suo sapere ed del suo contributo alla cultura napoletana .
–NOn vastano le mie parole povere ad riverenziare a colui che fu il somm standarte della lingua napoletana .
….Carlo amatissimo in qualunque tu stella sia …ti invio un soffio di pace per la tua Anima ….so che in pace riposi ..sei stato un Cabaliere nella tua intera vita ed cosi rimarrai nel cuore di tutti coloro che apprzzano il valore della lingua non solo napoetana …Italiana .e,basta.
Nello,grazie ed in te a tutto lo staff ,
Maria
Un punto di riferimento solido e sicuro per tutti gli appassionati di linguistica del nostro Meridione.
Francesco Sabatini (linguista) autore del “Morandini” dizionario…è intervenuto a Unomattina in famiglia:
“non esiste e non è mai esistita alcuna lingua Lombarda e Veneta…non esiste e non sono mai esistite lingue Settentrionali…nel Settentrione esistono e sono esistiti solo “DIALETTI”… le uniche lingue preunitarie riconosciute sono: Greco Antico, Latino, Napoletano e Siciliano.
Questo é il ricordo di un suo vecchio alunno. Ero alle scuole medie (credo primo o secondo anno). Ad un certo punto si presenta un giovane professore con una fascia nera sul braccio destro ( era evidentemente morto un suo stretto congiunto) . Questo professore accende una sigaretta (allora si poteva ancora fumare in classe) e , dopo aver fatto un paio di tiri, la mette sulla cattedra in posizione verticale.
Va alla lavagna e scrive questa frase : “Il buon papa”. Poi rivolto alla classe dice: <>. Ovviamente leggendo la frase la enne si trasforma in emme.
Mi é sempre rimasto questo ricordo di una persona molto preparata e disponibile.