A.D. 1775: la cartografia di Miseno, Cuma

Inserito da: · Maggio 28, 2022

A.D. 1775: la cartografia di Miseno, Cuma, Baia, Pozzuoli

Di

Aniello Langella

Descritione dei confini del Territorio Cumano, spiegazione e descrizione de’medesimi

Nel testo richiamato in bibliografia una topografia dei confini occidentali del Regno di Napoli, che traccia confini territoriali, perimetri costiere e geometrie orografiche.

Un documento che contiene numerosi ed interessanti dettagli della topografia vesuviana, legata al grande complesso della Solfatara di Pozzuoli, compresa tra Miseno e Cuma. La carta si prefigge il compito di delineare confini territoriali (evidenziati con tratti colorati acquerellati) tra i possedimenti dei vari centri urbani che si incontrano in quell’area, compresa Pozzuoli. A partire da occidente, la carta vuole evidenziare i luoghi e definirne i limiti territoriali. Primo toponimo sopravvissuto ai secoli, è Quarto “diruto” e Coste di Murano. Accanto e più verso il mare compare la Solfataja e verso il mare Pozzuoli. Luoghi questi, che si allineano all’antica via Campana o detta anche Via Consolare. Questa procedendo verso Capua, diventa Via Vecchia e costeggia l’area antichissima detta della “Pianura di Quarto” con il suo ampio Feudi di Belvedere. Quest’area confina ad est con tre rilievi montuosi, vestigia di vulcani attivi e che facevano parte della cinta occidentale dell’ampia caldera flegrea. Questi rilievi, partendo da nord corrispondono sulla carta a Monte Rusciello, Monte Corbara, Monte Sant’Angelo, Montagna Spaccata, Monte Barbaro e Monte Nuovo. Dal lato occidentale di quest’ultimo rilievo, le cui attività eruttive sono documentate in età storica, la nostra topografia ci evidenzia due laghi: il Lago d’Averno e il Lago di San Filippo. Di quest’ultimo oggi non vi sono più tracce. Proseguendo da qui verso il mare la topografia ci mostra Miseno e nei pressi il Mare Morto, oggi Lago Miseno. Baja sul lato orientale che si affaccia direttamente sul mare e da qui una strada che conduce dal lato opposto del promontorio del Monte di Procida, fino ad incontrare l’isolotto di San Martiniello, oggi San Martino. Segue Torre Gaveta e più oltre a pochi chilometri, verso nord il Lago Fusaro, con Cuma e la sua area archeologica. La topografia ci racconta ancora svelandoci toponimi che oggi appaiono dimenticati e desueti. Il Lago Lungo, del quale oggi restano solo tracce nel parco di Licola, ai confini del “Bosco di Varcaturo”.

Un documento importante che fotografa nel 1775 una storia ed allo stesso tempo vuole rappresentare i luoghi nel rapporto con il mare, i laghi, le formazioni montuose e le strade di comunicazione.

 

 

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Bibliografia

Scotti Marcello Eusebio 1775 – Dissertazione corografico-istorica delle due antiche distrutte città Miseno e Cuma

Spero che questo documento, come tutti quelli che editiamo con vesuvioweb, possano essere di sprone allo studio e alla ricerca, tesa a valorizzare l’immenso patrimonio culturale, che è parte essenziale per la crescita e la promozione della Terra Vesuviana. Spero che qualcuno prenda questo documento, lo faccia suo e lo utilizzi per rilanciare le radici culturali di questa terra.

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