Il Satiro ebbro di Ercolano
Il Satiro ebbro di Ercolano
Di
Aniello langella
Oggi resta a testimoniare la ricchezza di una villa di straordinaria ricchezza. Assieme al corteo delle danzatrici e dei busti di filosofi e personaggi, costituisce un unicum di valore artistico e archeologico elevatissimo. Frutto di un’estetica che aveva raggiunto modelli di grandiosa perfezione espressiva, il satiro ebro di Ercolano si mostra in una lettura contestuale, come il modello dell’otium, della bellezza, dell’armonia, ma anche del lassismo dei costumi che bene si adattavano allo spirito stesso della villa. Inserito in questa abitazione, spinta sul bordo della falesia e nei pressi del mare, parlava a coloro che si intrattenevano lungo i suoi porticati, presso le tantissime fontane, immersa nei colori dei viridari. Seppe comunicare a coloro che abitarono queste stanze, che nello scenario della bellezza, poteva anche sedere l’ebrezza, l’abbandono delle membra. Il satiro di Ercolano sembra voler ancora comunicare la sua visione del mondo e di quell’universo fatto non solo di ricchezza e beltà, ma anche di quasi osceno e licenzioso bisogno di dimenticare, di obliarsi e perdersi. Frutto di un progetto di finissimo cesello a cera persa, il satiro ubriaco è ancora qui che vuole, forse, comunicare il suo pensiero …
Aniello Langella – Il Satiro ubriaco di Ercolano – vesuvioweb 2023.pub
Con questa approfondita e perspicace analisi, si aggiunge capolavoro a capolavoro, rendendo il nostro giornale veramente prezioso. Complimenti.
Grazie caro Silvio
Un breve passaggio tra le meraviglie di questa terra.
Al di là se sia la figura di un Fauno o di un Satiro-questione di scarso rilievo- la scultura di autore ignoto,trovata nella villa dei Pisoni,famiglia potente che ha organizzato la congiura contro il tiranno Nerone nel 65 d.c,finita poi tragicamente …è una meraviglia.Onestamente non la conoscevo e rivolgo un sentito grazie a chi l’ha presentata ed illustrata opportunamente.Il satiro ebro di Ercolano con il suo atteggiamento era un invito ai contemporanei a distrarsi dalla miserie quotidiane e a godere dei momenti gioiosi della vita,a nascondere,sia pure brevemente,la dura realtà evadendo nelle distrazioni,nei piaceri,nei fumi del vino.Naturalmente la grande arte fuoriesce dal contesto storico e,per chi sa leggerla,parla anche all’uomo di oggi:il satiro ubriaco,mentre infuria intorno a noi la guerra,ci dice con forza:dà spazio alla leggerezza,al divertimento,allo spirito dionisiaco….La grande arte non va mai censurata,come,purtroppo accade ancora..
I suoi appunti sono importanti e sottolineano ancora una volta la ricchezza del nostro patrimonio artistico culturale. Le statue bronzee della villa dei Pisoni potrebbero rappresentare a mio avviso un punto di svolta per identificare e chiarire il concetto di “Arte Romana”, ancora oggi dibattuto e indagato.
Grazie per il suo contributo
La Direzione di Vesuvioweb