Amedeo Maiuri descrive la Villa dei Misteri in un Documento del 1931

Inserito da: · Settembre 3, 2022

Amedeo Maiuri descrive la Villa dei Misteri in un Documento del 1931

ll Professor Amedeo Maiuri, Soprintendente alle Antichità della Campania, che ha diretto gli scavi de “La Villa dei Misteri” a Pompei e ne ha disposto i meravigliosi risultati in un importante valore edito dalla Libreria dello Stato, ha scritto per la nostra Rivista questo articolo, nel quale riassume la descrizione della Villa, soffermandosi in modo speciale sul grande affresco che ne costituisce l’opera d’arte più preziosa. Le fotografie e i documenti che lo illustrano ci sono state gentilmente prestate dalla Libreria dello Stato.

Si va alla “Villa dei Misteri” per la ‘Via delle Tombe”: lo spettacolo più suggestivo che possa offrire la città dissepolta con i suoi grandi sepolcri marmorei, con i cippi, le are, le edicole ed i recinti funebri, allineati a perdita d’occhio lungo la grande strada pavimentata di nera pietra vesuviana, prepara lo spirito alla visione del mistero. L’ombra della morte fra quelle tombe e quei cipressi, non è gelida è fredda: rifioriscono i viridari funebri sulle volle rimosse; iscrizioni è rilievi cantano al sole la gloria dei magistrati e dei cittadini di cui avete or ora visitata la casa, festosa di colori e di luce; faber, osterie ed ingressi sontuosi di ville si intramezzano alle tombe; Goethe poteva qui serenamente assidersi sull’esedra funebre della sacerdotessa Mamia e guardando il mare, il cielo ed il Vesuvio fumante, inneggiare alla vita. Dove la strada ed i sepolcri si interrompono, ritorna il vigneto, denso, serrato come una selva, fra alberi di melo, di cotogno e melograno; in mezzo al vigneto che sovrasta tutto intorno, con i suoi lunghi distesi festoni di pampini, meraviglia di colore su quella terra riarsa, polverosa di ceneri e lapilli, si nasconde, ancora occultata tra alte ripe di terra, la “ Villa dei Misteri”.

E’ un grandioso edificio quadrato, orientato come erano tutte le ville suburbane di questa regione, verso l’ampia veduta del golfo e del mare, La spaventosa eruzione, mutando qui come altrove la con: formazione del terreno, non ci consente più di farci una chiara idea di quel che ne era la situazione topografica e panoramica; ma immaginiamo, per un istante, tolto all’intorno l’alto banco di lapilli e di ceneri, scavata e ricondotta all’antico piano la vasta area del giardino, dissepolto il chiuso della cella vinaria e liberato tutt’intorno il basso muro di cinta, riaperte le due strade antiche che correvano a valle ed a monte dell’edificio, racchiudendolo come in un’insula, e la villa emergerà con le sue strutture e con il suo fronte a terrazza, sul declivio del colle, tutta aperta verso la libera veduta dei monti di Stabia, del Vesuvio e del mare. E se riandiamo con il pensiero alle molte e molte ville scoperte lungo questa pendice ubertosa del Vesuvio, fino alle case che biancheggiano in alto sulle nere colate laviche dell’ ultima eruzione, noi avremo forse un’idea di quel che doveva essere prima del 79 d. C., l’aspetto di queste contrade, e di quella che Plinio chiama e rimpiange: frequens amoenitas ora.

 

Aniello Langella – Amedeo Maiuri, descrive la Villa dei Misteri in un documento del 1931 – vesuvioweb 2022.pub

 

 

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Discussione1 Comment

  1. Maria ha detto:

    Eccellente qualità di lettura che dà colorerà Ed erudizione.
    Grazie mille per la tua sicurezza è concludere il lavoro meraviglioso grazie
    Saluti da Maria

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