Una passeggiata al Vesuvio ed è l’anno 1836

Inserito da: · Maggio 13, 2023

Una passeggiata al Vesuvio ed è l’anno 1836

Un mondo antico questo descritto nelle pagine di questa cosiddetta passeggiata al Vesuvio. Fu un’impresa in realtà. Una vera avventura. In queste pagine di un taccuino di viaggio vi è tutto lo spirito ottocentesco del Grand Tour; la scalata alla vetta del Vesuvio, che era divertimento, svago, scoperta, ma anche sfida emotiva, nel raggiungere il punto più alto del vulcano, da dove godere dello scenario straordinario. Salivano passando per Resina e poi si arrampicavano fin lassù. Il Grand Tour è ancora palpabile in queste pagine del 1836.

… Ma non il forestiero solamente paga al Vesuvio il tributo della sua curiosità. Fosse per imitazione o per voglia di procurarsi un diletto che crede rinvenire in quel la bruciante sommità, il Napoletano anch’esso vi tragge volontieroso e colla confidenza di chi avendoci curato una fiera, le va per sopra, per sotto, dallato, sicuro di non esserne offeso. Èi sa più o meno, per la familiarità che ha contratto colle convulsioni del monte, quando si può impunemente toccarne la cima e quando no. Epperò frequenti, liete e numerose riescono le compagnie che ne’ bei giorni delle fresche stagioni si affidano alla sua placida sembianza. Seguiamone qualcuna nella sua mossa per quella volta e notiamone quel che ci vien fatto di osservare il meglio pria nella gita e poi nel ritorno dallo stentato viaggio. Si esce da Napoli di buon mattino e si va a Portici, ove le strade gremite di asini e di corsieri sellati, di guide che si offrono di accompagnarvi, presentano l’idea di un mercato, in cui non altro è venale in quella circostanza, che l’opera degli uomini e delle bestie …

 

Aniello Langella – Una passeggiata al Vesuvio – 1823 – vesuvioweb 2023.pub

Discussione4 Comments

  1. Silvio Falato ha detto:

    Come è cambiato il mondo!

    • Vesuvioweb ha detto:

      Caro Prof. Falato, si è cambiato, nel modo di scrivere, nel suo senso, ma soprattutto nel progetto che guida il fine ultimo.
      Assistiamo a spettacoli indegni che mostrano un degrado sempre maggiore delle realtà culturali. L’intento di questo portale è quello di recuperare almeno in parte il patrimonio storico e culturale di quest’area e nel tentativo di farcela, ci illudiamo che qualcosa possa cambiare.
      Grazie Silvio

  2. Domenico Mattia Testa ha detto:

    Un grazie a chi ha riportato:Una passeggiata al Vesuvio,racconto dell’abate Antonio Racioppi,giornalista,saggista e traduttore dell’Ottocento,zio tra l’altro dello storico antiborbonico Giacomo.L’autore si dimostra osservatore attento ai minimi particolari: descrive gli aspetti aspri del vulcano, la psicologia vivace e giuliva dei giovani,che riescono a fare”comunanza clamorosa” con i turisti stranieri,la fine tragica dei naturalisti Plinio il Vecchio ed Empedocle:il primo muore per amore della scienza,il secondo si precipita per scelta nel cratere dell’Etna.Per i passeggeri,per i turisti,il premio è lo spettacolo mozzafiato dall’alto:incontro felice tra natura,storia e arte,un incanto,terapeutico per tutti.Il presente non è entusiasmante.Quanti cambiamenti nell’arco di quasi due secoli ! Il passato cattura sempre.Ma nelle congiunture difficili,come quella che siamo vivendo,contano la lucidità ed il realismo critico da un lato ,il principio Speranza e il senso dell’Utopia dall’altro….

  3. Domenico Mattia Testa ha detto:

    Grazie a chi si è preoccupato di riportare “Una passeggiata al Vesuvio”,racconto dell’abate Antonio Racioppi,giornalista,saggista e traduttore,tra l’altro, zio dello storico antiborbonico Giacomo.Attento ai minimi particolari l’autore vi descrive gli aspri aspetti del vulcano,la gioia dei giovani spensierati che nell’ascesa stabiliscono una calorosa comunanza con i seri turisti stranieri,la memoria di due grandi naturalisti:Plinio il Vecchio ed Empedocle,finiti tragicamente.Il primo per amore della conoscenza,il secondo si precipita nel cratere dell’Etna.Dall’alto i passeggeri tutti possono fruire d’un paesaggio mozzafiato in cui agiscono felicemente natura,arte e storia.A distanza di quasi due secoli il racconto,nonostante gli inevitabili cambiamenti di civiltà,mantiene intatta la sua bellezza e vivacità.Di fronte alla crisi del presente,nella congiuntura difficile che stiamo vivendo cerchiamo di affidarci al principio Speranza,alla forza dell’Utopia,sorretti dalla concretezza e lucidità della critica.

Aggiungi un commento

viagra online italia comprare cialis originale